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Calzini Spaiati: come evitare di perderli

Calzini Spaiati: come evitare di perderli

La necessità di coprire i piedi e proteggerli dal freddo e da dolorose vesciche causate dalle scarpe ha origini antiche. Nel cinquecento si inizia a parlare di calza ad ago di seta, utilizzate nelle corti dei nobili. Molto spesso si notano in antichi dipinti raffiguranti altolocati signori che indossavano calze lunghe sul polpaccio, o addirittura fino alla vita, primi prototipi dei moderni leggings. A inizio cinquecento, questi capi venivano creati e realizzati rigorosamente a mano, ma alla fine di quel secolo, si cominciarono a produrre capi a macchina, ideati da un reverendo. La Francia si impegnò poi a diffondere la moda, condividendo la tecnica di produzione al mondo intero. In pochi avrebbero previsto l’insolito epilogo.


Parleremo di un fatto talmente diffuso che di recente è stata dedicata una giornata mondiale a tale fenomeno. Qualcuno sostiene che vengano inglobati dalla lavatrice, mentre altri hanno sognato una versione più romantica che sembra sostenere che finiscano su un pianeta lontano, popolato solo da indumenti con questo strano destino: stiamo parlando dei calzini spaiati.

Il processo è tuttora un mistero: dopo un primo utilizzo, si avviano verso la pulizia e, prima del ritorno al legittimo proprietario, spariscono.

Di necessità si fa virtù
Della serie di necessità se ne fa virtù, si sono sviluppate alcune mode; qualcuno acquista calzini tutti dello stesso colore, o non li mette più, neppure d’inverno. Oppure, indifferenti agli eventuali critiche, decidono di indossare sempre calzini diversi, convincendosi che non è a causa del disagio di non avere più un paio di calze normali, ma per l’esigenza di essere originali, desiderosi di distinguersi.

Per appoggiare quest’idea, molti brand, anche famosi, hanno pensato di ideare linee creative di calzini singoli variopinti, che si abbinano con altri dai colori simili e coordinati. Risolto il problema, in quanto se non si troverà più il calzino gemello è perché in realtà non c’è mai stato. Un vero sollievo.

Si cercherà solo di seguire regole di stile essenziali: si abbineranno calzini con la stessa base di colore, fantasie particolari come pois grandi abbinati a pois piccoli, e lo stesso si suggerisce per le righe, i quadri, i rombi, ecc. Ad onor del vero, questa non è una novità, ma una vecchia moda che torna alla ribalta; negli anni ’80, infatti, qualche temerario già lo faceva.

L’importanza di essere ordinati
Talvolta accade che, a motivo della fretta o di pessime abitudini personali, si lascino i calzini, e tutti gli altri indumenti, a terra e addirittura i figli, presi dall’euforia, tendono a lanciare i capi un po’ a casaccio e, per non prendersi una ramanzina, nascondono il tutto sotto il letto, dentro all’armadio, per far sparire capi per qualche tempo, che poi riappariranno in un momento inaspettato. Anche se richiederà un po’ di tempo, si potrebbe prendere l’abitudine di raccogliere tutte le calze sporche in una busta di stoffa, forse una vecchia fodera, che si potrebbe buttare in lavatrice e procedere in questo modo, a lavare tutti i calzini all’interno della sacca, dal quale non potranno uscire.

Il mercato online offre svariati dispositivi brevettati per tenere insieme i calzini durante il lavaggio e, come nel caso dei reggiseni, procedere al loro lavaggio senza rischiare di danneggiarli o smarrirli; si offrono sacchetti in rete, grandi mollette speciali, organizer per lavare una decina di calzini legandoli l’uno vicino all’altro, e oggetti simili.

Consigli pratici per non smarrire i calzini
Il suggerimento più pratico è quello di inserire la coppia di calzini uniti nella cesta dei panni da lavare, cercando in questo modo di farli giungere insieme almeno fino alla lavatrice. Ovviamente non possono essere igienizzati appallottolati ed è per questo che, prima di procedere a riempire la lavatrice, si dovranno aprire e capovolgere al contrario. In questa maniera la pulizia sarà profonda e dovrebbero rimanere entrambi per tutto il tempo del lavaggio. É essenziale osservare bene che all’interno del cestello, ultimato il ciclo di lavaggio, non resti alcun indumento; questo momento di check è importante in quanto, a motivo della forza centrifuga, i calzini potrebbero nascondersi nel vano della lavatrice e rimanere appiccicati anche nella parte alta, invisibile all’occhio. Si invita perciò a far fare al cestello un giro, spostandolo con la mano, per rivedere con attenzione all’interno tutti gli angoli del vano.

A questo punto, ultimato il lavaggio, visto che si dovrà stendere la biancheria, si consiglia di disporre i calzini in coppia con un’unica molletta e così, al termine dell’asciugatura si potranno raccogliere e immediatamente riunire e mettere nel cassetto.

Se nonostante gli accorgimenti suggeriti, ancora il disagio colpisce l’intera famiglia, non necessariamente è colpa della mamma. Un ulteriore verifica si potrà fare osservando bene il cestello della lavatrice. I calzini potrebbero essere risucchiati dalla guarnizione della lavatrice. Tra questa gomma, che avvolge l’oblò, e il cestello, si potrebbero incastrare gli indumenti in questione, che ovviamente saranno gravemente danneggiati. Questa è un’ipotesi remota, ma non impossibile, che può generare anche danni al corretto funzionamento dell’elettrodomestico. Il filtro va controllato spesso e ripulito con cura per donare longevità alla lavatrice.

La giornata mondiale del calzino spaiato: simbolo di diversità
Talvolta può accadere che da un disagio, un errore, un imprevisto, nasca un’esperienza nuova, che all’inizio può prendere alla sprovvista, ma costringe ad un’avventura nuova; un ostacolo può diventare un’opportunità per aprire i propri orizzonti, un insegnamento nuovo, che si può riassumere con un motto: diverso non significa sbagliato.

L’idea nasce in Italia circa dieci anni fa, in una scuola del Friuli Venezia Giulia, dove quattro amiche vestite da clown, proposero l’iniziativa, che si diffuse in tutto il mondo, coinvolgendo grandi e piccoli, la Giornata Mondiale dei calzini spaiati. Da allora si trasformano i calzini solitari in pupazzi, i quali vengono riempiti all’interno da più messaggi. L’obiettivo è unire tutti i bambini sotto un unico pensiero volto all’amicizia. L’iniziativa col tempo ha assunto un profondo significato sociale, visto che è stata dedicata ai giovanissimi affetti da Sindrome di Down. I bambini imparano che siamo tutti uguali anche se esteticamente diversi, tutti importanti e speciali, perché unici, semplicemente spaiati.

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